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ogni anno desidero scavare, trovare e rielaborare un tema, ma stavolta ripeto il tema dello scorso anno: la bellezza dell’im_perfezione. il cuore, in grado di sconfiggere ogni controversia  e avversità, lo scorso anno ha mostrato tutta la sua vulnerabilità costringendomi al riposo. La materia, dunque, specialmente quando racconta di una sua “sofferenza” appare estremamente espressiva e mi ha riportata alla mente le opere di alberto burri, artista che ammiro e la filosofia wabi sabi.

la bellezza dell’im_perfezione è portata da burri all’ennesima potenza quando realizza il grande cretto, un’opera di land art che ingloba i ruderi di gibellina, città rasa al suolo dal terremoto del belice, in sicilia, nel 1968.

la desolata distesa di cemento è scavata, come nei quadri fratturati, dai solchi che ripercorrono il tracciato delle strade originali. come una grande pietra tombale conserva i resti di un città cancellata dalle carte geografiche dalla violenza della natura.

dunque c’è una bellezza in ogni cosa, c’è una storia in ogni oggetto. si tratta solo di guardarli con occhi diversi, con lo sguardo della creatività.

non vi è nulla di più bello che valorizzare la crepa!










Il kintsugi (kint=gold tsugi=connection ) è un' arte giapponese che consiste nel riparare oggetti rotti con lacca e polvere di oro o argento. ciò che mi meraviglia di questa tecnica non è il processo di lavorazione in se, ma il legame che vi è tra la filosofia che c'è alla base e l'intero processo.

Il kintsukuroi (altro nome di tale tecnica) affonda le radici nella visione wabi-sabi della cultura giapponese che, a differenza della nostra, tende a valorizzare le cose malandate, vecchie.

E' wabi-sabi tutto quello che è permeato dalla malinconia dell'imperfezione, dell' errore. riordinare i pezzi, ricomporre il puzzle, esaminare le ferite e le ricoprirle di lacca e polvere d'oro è un’arte che valorizza il danno, esalta la bellezza della storia di quel oggetto così come burri ha fatto con il grande cretto. le cicatrici sono una rappresentazione della storia di ognuno di noi e riuscire a "ricollegare", a ricucire  penso che sia una cosa meravigliosa.








agostina zwilling trasforma l’atmosfera dell’aula-laboratorio, dove i partecipanti lavorano continuamente per alcuni giorni, in quella di un atelier-serra. in questo spazio attivo e partecipato si determina di volta in volta concretamente la connessione tra i contenuti emotivi, le fonti di ispirazione e l’applicazione reale, su cui ogni persona potrà fondare la propria capacità creativa all’interno dei diversi ambiti artistici.


masterclass è rivolto a: designer, stylist & feltmaker esperti.


il masterclass è rivolto a coloro che desiderano andare oltre la materia.

è dedicato a chi ha già consolidato le tecniche e desidera affrontare un altro modo di pensare e di guardare il proprio talento individuale attraverso le dinamiche di gruppo. sette giorni di intenso lavoro e una gran voglia di esplorare nuove frontiere. giocare con forme, volumi, colori, valori, immagini e scoprire così la possibile esistenza di un proprio spirito intuitivo e creativo, nuovo.


lingua: italiano


la bellezza dell’im-

perfezione

il vestito dell’anima

ph. unknown by net

Report 2013: il tuo vestito dell’animaReport_Vestito2013.html

25 > 31 maggio 2015


agostina zwilling’s masterclass


Green Innovation Factory

Piazza Manifattura 1

Rovereto Tn Italy




Iscrizione entro il 16 aprile 2015